accoglienza oltre la cura

LA CESTA DEI GIOCATTOLI

Un’accoglienza a forma di casa

La cucina, la stanza dei giochi e tutti gli altri ambienti sono stati concepiti per accogliere
e dare tepore a chi ha già percorso una lunghissima e dolorosa strada e probabilmente
è solo a metà del suo percorso. Il modello di accoglienza è basato sulla condivisione e sulla vicinanza proprio perché crediamo che la cura vada oltre l’assistenza medica, ma che sia fatta di tanti piccoli momenti che ricostruiscono una quotidianità perduta.

Le giornate insieme a Lola

Quando è arrivato a “La terza stella”, Ilia temeva di non poter tenere Lola con sé, per questo la sorpresa più grande è stata trovare un terrario per la sua piccola amica già all’interno della stanza preparata per lui.
Ilia continua ogni giorno con i controlli e le terapie e nel frattempo trascorre i pomeriggi a giocare con gli altri bambini in ludoteca.
La sera, un po’ gli viene la nostalgia di casa, allora tiene Lola in una mano e con la fantasia torna nella sua cameretta, in Ucraina.

Un gioiello per la nonna

Per creare qualcosa di diverso e di nuovo, c’è bisogno di concentrazione: è per questo che Valeria trascorre ore nella sua camera de “La terza stella” a realizzare piccoli gioielli che poi regala, esattamente come ha fatto per sua nonna. Ma le piace moltissimo anche stare con le altre ragazzine e mangiare i manicaretti preparati dalla nonna nella cucina della casa: il suo borsh ha lo stesso sapore di quando era piccola e, alla prima cucchiaiata, quello che sta succedendo le fa un po’ meno paura.

Una casa per Emilia

Emilia ha 8 anni e dei bellissimi capelli rossi. È allegra, creativa e molto socievole ma ha dovuto rinunciare a giocare con gli altri bambini quando un tumore l’ha costretta ad aspettare un trapianto di midollo in una stanza d’ospedale in Ucraina, il suo Paese. Quando hanno iniziato a sentire il rumore delle bombe, Emilia e sua mamma sono scappate dalla guerra e sono arrivate a Roma per avere tutte le cure necessarie e un posto sicuro dove stare: la grande casa di Peter Pan. Un sorriso dopo l’altro, Emilia ha ritrovato la sua socialità e tanti nuovi amici con cui divertirsi, inventare tante avventure e, da poco, imparare a fare la pasta fresca.

Un’accoglienza fatta di momenti quotidiani e condivisione.

Metti il tuo giocattolo sullo scaffale

DAI IL TUO NOME AD UN GIOCATTOLO, RIEMPI DI MAGIA LA STANZA DI UN BAMBINO MALATO.

Scegli un giocattolo, dagli il nome che preferisci
e inseriscilo nello scaffale de La terza Stella.
Potrai diventare parte del futuro di un bambino.

AMALIA

Trilly, equipe di volontari che animano le serate delle famiglie
“Uscire dal portone verde della Casa di Peter Pan con una valigia di emozioni, risate, lacrime, gioia, condivisione ed entrare nel giardino della Terza Stella è stato come un salto nel vuoto. Inizialmente l’ostacolo della lingua è stato duro da affrontare poi si sono aperti degli spiragli, naturalmente grazie ai bambini. Quando conquisti la loro fiducia è fatta! I loro NO sono diventati sorrisi, i loro sguardi curiosi abbracci e la Terza Stella è diventata “casa”. Sono una Trilly e il mio salto nel vuoto mi ha regalato la consapevolezza che se credi in ciò che fai niente è impossibile. I bambini ridono e giocano felici, i genitori ci guardano con fiducia. Stiamo spegnendo candeline, gonfiando palloncini, organizziamo corsi e attività. Il tempo sembra meno grigio di qualche mese fa. Il cammino da fare è ancora tanto ma sembra che la strada che stiamo percorrendo insieme sia quella giusta.”