La cucina, la stanza dei giochi e tutti gli altri ambienti sono stati concepiti per accogliere
e dare tepore a chi ha già percorso una lunghissima e dolorosa strada e probabilmente
è solo a metà del suo percorso. Il modello di accoglienza è basato sulla condivisione e sulla vicinanza proprio perché crediamo che la cura vada oltre l’assistenza medica, ma che sia fatta di tanti piccoli momenti che ricostruiscono una quotidianità perduta.
Quando è arrivato a “La terza stella”, Ilia temeva di non poter tenere Lola con sé, per questo la sorpresa più grande è stata trovare un terrario per la sua piccola amica già all’interno della stanza preparata per lui.
Ilia continua ogni giorno con i controlli e le terapie e nel frattempo trascorre i pomeriggi a giocare con gli altri bambini in ludoteca.
La sera, un po’ gli viene la nostalgia di casa, allora tiene Lola in una mano e con la fantasia torna nella sua cameretta, in Ucraina.
Emilia ha 8 anni e dei bellissimi capelli rossi. È allegra, creativa e molto socievole ma ha dovuto rinunciare a giocare con gli altri bambini quando un tumore l’ha costretta ad aspettare un trapianto di midollo in una stanza d’ospedale in Ucraina, il suo Paese. Quando hanno iniziato a sentire il rumore delle bombe, Emilia e sua mamma sono scappate dalla guerra e sono arrivate a Roma per avere tutte le cure necessarie e un posto sicuro dove stare: la grande casa di Peter Pan. Un sorriso dopo l’altro, Emilia ha ritrovato la sua socialità e tanti nuovi amici con cui divertirsi, inventare tante avventure e, da poco, imparare a fare la pasta fresca.
Scegli un giocattolo, dagli il nome che preferisci
e inseriscilo nello scaffale de La terza Stella.
Potrai diventare parte del futuro di un bambino.