accoglienza oltre la cura

Il cambiamento oltre il progetto: l’importanza di valutare l’impatto sociale

30 Aprile 2023

Il progetto “L’accoglienza oltre la cura” nasce dalla necessità di offrire l’accoglienza tipica di Peter Pan a quelle famiglie che vengono da paesi a rischio e non possono far rientro immediato nelle loro residenze una volta terminate le cure. Il cancro è una malattia che porta con sé molte conseguenze, ecco perché non si parla di guariti ma di “lungo sopravviventi” e avere un accesso continuativo e sicuro a delle strutture mediche adeguate è fondamentale anche nelle fasi successive. Per Peter Pan, perciò, questo progetto rappresenta un’estensione in termini di dimensioni e di attività. È nata la Terza Stella, raddoppiata la capacità di accoglienza e si offrono nuovi servizi alle famiglie. Quale sarà l’impatto di tutto questo sul territorio? È proprio per rispondere a questa domanda che Peter Pan ha scelto di collaborare con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CORIS) della Sapienza, Università di Roma.

Il significato dell’“impatto sociale”

Prima di addentrarci nella spiegazione delle modalità con le quali verrà effettuata la valutazione del progetto, proviamo a capire che cosa vuol dire “impatto sociale”. Con questa espressione si fa riferimento agli effetti che un progetto ha sulla società, sulle persone e sull’ambiente in cui vengono svolte le attività. Effettuarne una valutazione consente di capire in che misura un progetto sta effettivamente raggiungendo gli obiettivi prefissati.

Perché valutare l’impatto sociale

Ci sono diverse ragioni per le quali vale la pena investire in questa attività. In primo luogo, perché, in base alle linee guida tracciate dall’Unione Europea, i progetti finanzianti sono chiamati a produrre dei cambiamenti. Inoltre, un lavoro di valutazione può aiutare l’organizzazione proponente a:
  1. Migliorare in termini di responsabilità dei risultati delle proprie azioni e trasparenza nei confronti delle parti interessate. Sono aspetti fondamentali per mantenere la fiducia e l’attenzione sulle questioni sociali rilevanti.
  2. Orientare i risultati affinché ci sia una migliore allocazione delle risorse e un migliore allineamento degli sforzi per raggiungere gli obiettivi desiderati.
  3. Migliorare strategie e pratiche, favorendo l’efficacia e l’efficienza dell’intervento.
  4. Aumentare il coinvolgimento delle parti sociali interessate affinché si creino progetti più inclusivi e si massimizzi l’impatto positivo sulle persone coinvolte.

Metodologia di valutazione dell'impatto sociale: la ricerca del CORIS

Il team di ricerca, diretto dalla professoressa Veronica Lo Presti, è composto da: Veronica Salvi, dottoranda di ricerca di Comunicazione, Marketing e Ricerca Sociale, e Michela Aprile, Antonia Astore, Caterina Clemente ed Elvira Marra, tutte studentesse del Corso di Laurea Magistrale in “Progettazione Sociale per la sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione di genere”. Attraverso osservazioni, interviste e altre attività, la squadra di ricercatori cercherà di ricostruire il cambiamento creato dal progetto a partire dalla risposta dei partecipanti e indagando su come le attività realizzate abbiano facilitato l’inclusione dei bambini ospitati e delle loro famiglie. Infine, verrà valutata l’efficacia di un modello di inclusione sociale che possa essere sostenibile nel tempo. Il metodo adottato è ispirato a due approcci specifici: la Theory Based Evaluation e Positive Thinking lnquiry Framework. Il primo è orientato alla valorizzazione del contributo dato da tutte le parti sociali coinvolte nel progetto e nella realizzazione delle attività, dei risultati osservati e dei cambiamenti intervenuti dopo la fine del progetto. Il secondo si basa sull’idea che si impari più dai successi che dai fallimenti, demotivanti, e punta alla ricostruzione dei casi di maggiore successo, così da stimolare motivazione, apprendimento e miglioramento.

Alcuni risultati raggiunti

Si è detto che in un’ottica europea, i progetti sono chiamati a produrre dei cambiamenti. Questi devono avvenire a:
  • livello tangibile, ossia devono avere un “output”, dei risultati;
  • livello comportamentale e istituzionale e, quindi, far riferimento a degli obiettivi specifici (outcome);
  • a livello sistemico e sociale, che sta a indicare il raggiungimento dell’obiettivo generale.
Per fare un esempio specifico, a otto mesi di attività, “L’accoglienza oltre la cura” ha già raggiunto dei risultati quantitativi, come l’accoglienza di 30 nuclei familiari, che hanno a loro volta prodotto dei risultati qualitativi: aumento della capacità di accoglienza dell’associazione e del territorio in cui si trova la struttura con conseguente deospedalizzazione e accesso alle cure di 30 pazienti, parte dei quali rischiava di essere anche riallocata in tutto il territorio nazionale.

Nella tabella è possibile vedere alcuni dei risultati quantitativi raggiunti in rapporto ai risultati qualitativi attesi:
Attività Risultati quantitativi (output) Risultati qualitativi (outcome)
Accoglienza
30 nuclei familiari
Maggiore capacità di accoglienza dell’associazione e del territorio, deospedalizzazione
Richiedenti assistenza burocratico-amministrativa
21 nuclei familiari
Maggiore accesso ai servizi, prossimità delle istituzioni, alleggerimento dei processi burocratici
Accompagnamento all’inserimento scolastico
9 nuclei familiari 3 istituti coinvolti (1 scuola materna, 1 istituto comprensivo, 1 istituto tecnico superiore)
Aumento dell’inclusione sociale, accesso al diritto d’istruzione
Pasti serviti
270
Garanzia del diritto all’alimentazione e alla sicurezza alimentare
Volontari coinvolti
79
Coinvolgimento della cittadinanza
In sintesi, la valutazione dell’impatto è un processo critico e uno strumento che aiuterà Peter Pan a garantire il successo e la sostenibilità a lungo termine del progetto, oltre a dimostrarne il valore ai finanziatori e alle altre parti interessate. Infine, sarà anche un’occasione per migliorare e crescere come organizzazione.

AMALIA

Trilly, equipe di volontari che animano le serate delle famiglie
“Uscire dal portone verde della Casa di Peter Pan con una valigia di emozioni, risate, lacrime, gioia, condivisione ed entrare nel giardino della Terza Stella è stato come un salto nel vuoto. Inizialmente l’ostacolo della lingua è stato duro da affrontare poi si sono aperti degli spiragli, naturalmente grazie ai bambini. Quando conquisti la loro fiducia è fatta! I loro NO sono diventati sorrisi, i loro sguardi curiosi abbracci e la Terza Stella è diventata “casa”. Sono una Trilly e il mio salto nel vuoto mi ha regalato la consapevolezza che se credi in ciò che fai niente è impossibile. I bambini ridono e giocano felici, i genitori ci guardano con fiducia. Stiamo spegnendo candeline, gonfiando palloncini, organizziamo corsi e attività. Il tempo sembra meno grigio di qualche mese fa. Il cammino da fare è ancora tanto ma sembra che la strada che stiamo percorrendo insieme sia quella giusta.”